Negli ultimi decenni la nozione di variabilità intraindividuale, definita come fluttuazioni di prestazione attorno al livello medio non dovute all'errore di misurazione, è stata oggetto di ricerca in molti studi sull'invecchiamento cognitivo. In sintesi, questa variabilità è una fonte d'informazione importante, complementare al livello medio di prestazione, per comprendere il funzionamento cognitivo normale e patologico. Lo scopo principale dell'articolo è quello di familiarizzare il lettore con la variabilità intraindividuale e di fornire conoscenze metodologiche e analitiche per permetterne l'indagine scientifica. Nel presente lavoro, in primo luogo saranno quindi discussi i diversi tipi di variabilità (interindividuale, intraindividuale a lungo termine e intraindividuale a breve termine); verranno riportati vari esempi di ricerca empirica per sottolineare la sua rilevanza nell'ambito dell'invecchiamento cognitivo. In seguito, nel contesto di studi longitudinali, verrà trattata la stabilità e la predittività del funzionamento cognitivo della variabilità intraindividuale. Infine, saranno discussi gli approcci metodologici e statistici utilizzati nello studio della variabilità intraindividuale.