Questo lavoro è stato intrapreso allo scopo di verificare se, attraverso l'opera di bonifica del Lago d'Orta, iniziata nel 1989, si stiano effettivamente raggiungendo i risultati sperati. I campionamenti sono stati fatti nella primavera del 1994, con le acque ancora in piena circolazione ed in autunno. con la stratificazione termica consolidata. Sono state scelte due stazioni di prelievo, una in corrispondenza della massima profondità del lago, pari a 143 metri, ed una nel bacino meridionale in un'area profonda 34 metri. Le quote di campionamento sono state rispettivamente 1, 10, 100 metri nella prima stazione e 1, 10 metri nella seconda. In entrambe le stazioni sono stati prelevati campioni di sedimento con un carotatore Jenkin. È stato analizzato sia il sedimento (1° e 5° cm) che l'acqua a contatto con esso. Nelle analisi quantitative e qualitative sono stati considerati i batteri aerobi ed anaerobi, i lieviti ed i miceti nonché i più significativi parametri fisico-chimici. I risultati ottenuti sono stati confrontati con quelli di due antecedenti campagne, la prima l'anno precedente la bonifica, la seconda un anno dopo, ossia rispettivamente nel 1988 e nel 1991. Si è osservato un lieve aumento delle specie micetiche, mentre l'incremento di quelle batteriche è risultato molto evidente, passando da 21 del 1988 a 26 del 1991 fino alle 63 del 1994. È stato osservato che la gran parte delle specie isolate nell'ultimo anno partecipano attivamente al ciclo dell'azoto, il che non è casuale, vista l'abbondanza dei composti di azoto in soluzione. Prima dellau bonifica, che è consistita nell'immissione di carbonato di calcio (circa 17.000 t) il pH delle acque, durante la circolazione, si era stabilizzato attorno alle 4 unità, valore che aveva bloccato la nitrificazione da parte dei microrganismi, con conseguente accumulo di ammonio, inquinante riversato nel lago in massicce quantità già nel 1926 da parte di un'industria per la produzione del rayon. Dopo il liming la nitrificazione è ripresa in maniera imponente e da concentrazioni di azoto ammoniacale di circa 1400 μg/l del 1988 si è passati a 1O μg/l del 1994. E ripreso anche il processo di denitrificazione, anch'esso interrotto durante il periodo delle acque acide. Infatti, nonostante la produzione di nitrato con l'ossidazione dell'ammonio, il nitrato sttesso è passato dai 3600 μg/l del 1988 ai 3000 μg/l del 1994. Essendo oggi in pratica esaurita la scorta di ammonio, la denitrificazione dovrebbe in pochi anni ridurre la concentrazione del nitrato a valori che erano naturali per questo lago prima dell'inquinamento, ossia a pochi μg/l.